domenica 26 agosto 2012

Il primo post

Il primo post è fondamentale. Da un punto di vista psicologico, intendo. Dopo aver pensato, elaborato e scritto tutte le parti del nuovo blog - ed essere ovviamente convinta di  aver creato un blog interessante, accattivante e originale, capace di attrarre lettrici e lettori a frotte - eccomi arrivata alla prova fatidica. Il primo post. Di cosa si parla nel primo post? Certo il primo post deve dare un po' l'impronta di quelli che saranno i temi affrontati. Bè questo è un blog sulle donne, vuoi che non ci siano notizie che riguardano le donne? E se parlassi dell'ennesimo "raptus di gelosia" di un uomo che ammazza la compagna (si scrive "raptus di gelosia" ma si legge "femminicidio")? No, troppo drammatico, ci sarà tempo per affrontare questo tema così delicato. Il primo post deve essere più leggero, meno impegnativo. Il fatto è che a parte il gossip,  i consigli per mantenere l' abbronzatura, le diete di fine estate e la moda autunno-inverno, non è che ci sia molto.  Ma.... ecco la la notizia che fa per me! Quella che riempirà il mio primo, agognato, post. Abbastanza curiosa per essere intrigante, ma sufficientemente seria per essere degna di commenti.
Il colosso informatico Google si è accorto di avere al suo interno poche donne e meno ancora ai vertici dell'azienda. E allora, direte voi? Sai in quante aziende qui in Italia ci sono poche donne (o magari nessuna) nelle posizioni di responsabilità. Se ne fanno un problema? Neanche per sogno! Alle donne non interessa la carriera, danno la priorità alla cura della famiglia e dei figli,  Detto questo, detto tutto.  Però a Google no. A Google hanno pensato che una progressiva riduzione delle donne manager e la conseguente perdita di talenti femminili fosse un problema da affrontare. E allora ecco l'impegno a predisporre un algoritmo che permetta di individuare gli ostacoli alle carriere femminili, quelle disuguaglianze, anche nascoste, che penalizzano il percorso professionale delle donne. Chissà se questo approccio matematico si rivelerà utile anche su un terreno decisamente aleatorio come quello delle disparità di genere. L'algoritmo delle pari opportunità aiuterà le donne a fare carriera? Arriveremo alla definizione di una "parità matematica? Staremo a vedere. In Italia, nel frattempo, sarebbe già un risultato se le imprese capissero che non possono più permettersi di sprecare i talenti delle donne.

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