mercoledì 29 agosto 2012

La battaglia delle donne contro l'Ilva

L'azione della magistratura ha portato all'attenzione generale il dramma di una città in cui sembrerebbe inevitabile che per lavorare si debba morire: Taranto. Lo stabilimento Ilva  di Taranto rappresenta, come si legge sul sito, il 75% del PIL della Provincia: un dato che da solo rende bene l'idea del perchè nessuno vuole davvero chiuderlo. E del perchè i fumi dell'Ilva uccidono da decenni nell'indifferenza generale.

Da anni - in totale solitudine - gruppi di cittadini coraggiosi si battono contro un mostro che rappresenta la più grande acciaieria d'Europa. E in prima fila in questa lotta ci sono, come sempre,  le donne. Donne segnate da dolore per la perdita di un padre, di un marito o di un figlio, ma indomite e determinate a non rassegnarsi  a consegnare una città malata e un destino segnato ai loro figli.


Valentina D'Amico, giornalista freelance, nel 2010 ha realizzato il documentario LA SVOLTA, DONNE CONTRO L'ILVA che ha dato voce alla battaglia di queste donne:  madri,  mogli,  figlie,  lavoratrici che ci ricordano che ogni ogni malattia, ogni morte porta dietro di sè il dramma di famiglie distrutte, il pianto dei bambini, il dolore dei vecchi. Solo lo sguardo femminile può portare alla luce i sentimenti che gli uomini sono così bravi a nascondere dietro al freddo schermo dei numeri. La rabbia, i ricordi, la sofferenza, l'indignazione: nella voce delle donne ritroviamo tutto questo e molto di più. Ritroviamo la consapevolezza profonda che il rispetto per la vita non deve mai venire meno. Che non si può barattare la vita per un lavoro.



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