domenica 2 settembre 2012

Le donne entrano nel più esclusivo Golf Club d'America

Cade l'ultima roccaforte maschilista americana. L'Augusta National Golf Club, il più esclusivo country club d'America, da sempre riservato agli uomini, si prepara ad accogliere due nuove socie di sesso femminilel'ex segretario di Stato Condoleezza Rice e la vicepresidente della società di investimenti Rainwater Inc., Darla Moore. 

Sapere che in America, patria delle battaglie per la parità dei sessi e del "politically correct",  nel 2012 esiste (o, per meglio dire, esisteva) un Club precluso alle donne non mi sembra molto incoraggiante.   E non parliamo di un qualsiasi circolo ricreativo, ma di uno dei più prestigiosi Golf Club del mondo che annovera tra i propri soci ex Presidenti degli Stati Uniti e amministratori delegati delle più importanti società del pianeta.  E' facile immaginare che tra una buca e l'altra si costruiscono alleanze, si consolidano rapporti, si confidano segreti. Si dà vita, insomma, a quelle relazioni  determinanti per la gestione del potere da cui le donne sono escluse da sempre. In questo caso per statuto, ma comunque per consuetudine. 




La carriera si costruisce anche sulla capacità di crearsi un network di relazioni e di consensi ed è su questo punto che le donne sono deboli. Incapaci di sviluppare alleanze  "al femminile",  le donne sono escluse dalle dinamiche relazionali più tipicamente maschili, che si basano su comuni passioni e interessi e su un codice comunicativo diverso.  E' così  che una partita di golf (o di calcetto se vogliamo fare un esempio più vicino a noi) diventa l'occasione per sondare  alleanze e suggellare accordi al di fuori di qualsiasi riunione aziendale.  Ed così  che le donne -  anche le più ambiziose, competenti, preparate - non riescono ad arrivare in cima, non ce la fanno a sfondare il  "soffitto di cristallo",  quella barriera invisibile che le tiene lontane dai vertici organizzativi.  

Le donne dovrebbero imparare dai colleghi maschi a "fare lobby" tra loro, a cercare nelle altre donne delle alleate e non, come sempre accade, a considerarle delle rivali. Creare delle sinergie al femminile, fare rete,  è l'unico modo per accrescere il proprio potere non solo come singole, ma anche come gruppo.  







2 commenti:

  1. BRAVISSIMA CHIARA , BEL BLOG!! Mi permetto di scrivere alcune parole di Sibilla Aleramo...

    «Non so se sono stata donna, non so se sono stata spirito. Son stata amore».

    Così nella lettera dell’11 Luglio del 1927 Sibilla Aleramo esprime la sua condizione esistenziale. Che cosa vuol dire essere una donna? Al cogito ergo sum di Cartesio sostituisce l’Amo dunque sono. L’amore non è solo quello dei «brividi nella carne», ma è ciò che la rende ogni volta nuova, libera, come ogni donna dovrebbe essere.

    Il cuore del femminismo con Sibilla Aleramo non consiste solo nell’assumere diritti e doveri degli uomini, non è cioè rendersi uguali agli uomini, ma poter essere libere di amare, vivere, e persino morire come una donna e, tutto questo per Sibilla, significa scrivere.

    Si può dire che l’amore è l’essenza della poetica di Sibilla Aleramo.

    «Il poco che una donna riesce a realizzare nel campo della poesia è il risultato di una tensione infinitamente più tremenda della tensione virile».

    La tensione prodotta dalla dimensione assoluta di un vivere diverso che Sibilla paga sulla propria pelle: «La società non mi perdona proprio questo, non mi perdona che io vada sola ed indifesa, io donna, e che così condanni implicitamente, anche in silenzio il suo modo d’essere, le sue corazze, i suoi pugnali, i suoi veleni. Non mi perdona, e si vendica, ed è logico».

    Sibilla inizia a scrivere poesie molto tardi: «iI canto si è sprigionato da me tardi, tanto tardi, quando mi son trovata per la prima volta lontana da ogni soggezione spirituale, lontana da tutti, sola, con tanto amore in petto, ma libera, nessuno vicino che potesse udire la mia voce, nessuno più che mi tenesse, timida, muta».

    Sibilla canta l’amore come canta il suo essere, melodia.

    Riguardo ai suoi amori: «E gli uomini han creduto che io perseguissi l’arte, la libertà, la voluttà... Ma nello stesso tempo vedevano su di me il segno ineffabile di qualcosa che trascendeva tutto ciò.
    Ali intorno alla fronte...
    Aliante mondo inespresso...
    Parole che furon visioni e ancor non dissi...
    Sono tutti motivi che ritornano nei miei poemi a grandi distanze».

    Sibilla canta la sua unicità, la sua particolarità e cerca e a volte trova nelle braccia degli uomini che ama ciò che la distingue da qualunque altra nell’atto dell’amore così come nell’atto creativo della sua poesia.

    «.. Diversa da ogni altra, insostituibile, sola e di me stessa signora»

    Anticipando di molti anni quello in cui ci riconosciamo donne al tempo d’oggi Sibilla Aleramo ci ricorda che l’amore, non esiste come valore assoluto, che può trovare espressione nell’arte, ma soprattutto che l’amore è l’invenzione di una donna.

    «Perché io son nata poeta, non santa».

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  2. Che belle parole, Miriana, grazie per il tuo commento. Che ci ricorda come le donne molto spesso scambiano la parità con l'omologazione al modello maschile. Cosa portano le donne che arrivano nella "stanza dei bottoni" della loro specificità femminile? Ben poco, se non niente del tutto. Le donne di potere di solito arrivano a condensare il peggio delle caratteristiche maschili, senza lasciar sopravvivere nessuna delle migliori caratterittistiche femminili. Sono i modelli positivi che mancano. I modelli di donne che ce la fanno senza doversi prostituire al potere (in tutti i sensi!). E che ce la fanno mantendosi donne. Che non significa arrivare in ufficio con il rossetto e i tacchi a spillo, ma conservare una propria consapevolezza di genere. Dovrebbero fare dei corsi su questa cosa perchè è difficile, soprattutto quando si è poche. Magari proprio da sole. Ed è ancora più difficile perchè tra donne ci si sostiene poco, di solito non si creano alleanze ma rivalità.

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