mercoledì 12 dicembre 2012

Donne e leadership

Per il sesto anno consecutivo, il Sole24Ore ha ospitato oggi il Forum Cultura d'Impresa, quest'anno dedicato al tema "Talenti contro la crisi. Leadership al femminile, giovani e multiculturalità"

Filo conduttore della mattinata - più volte sottolineato dalla conduttrice, Laura La Posta, caporedattrice del Sole24Ore - il principio per cui contro la crisi bisogna giocare la carta del talento e le donne in Italia rappresentano il più grande bacino di talenti inutilizzati.

Due tavole rotonde hanno visto alternarsi relatrici più che qualificate tra cui Laura Piatti, Capo Segreteria tecnica del Ministero del Lavoro, Mercedes Bresso, Vicepresidente Comitato delle Regioni UE e Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale di Milano, oltre ad alcune giovani manager che hanno portato testimonianza diretta della loro esperienza di carriera all'interno di contesti aziendali che considerano il "diversity" - di genere, ma non solo - un valore aggiunto e non certo un problema.



Tutte d'accordo nel sostenere che la leadership non si improvvisa, ma è frutto di talento, competenze e impegno; qualità che alle donne certo non mancano, ma i numeri, impietosi, ci ricordano che il cammino è ancora lungo. E il risultato non può prescindere da un cambiamento culturale che necessita di interventi "forzosi", come la più volte citata legge sulle "quote rosa" nei cda delle società quotate che ha già dato i suoi frutti. Dalla sua entrata in vigore, infatti, il numero delle donne nei cda è rapidamente passato dal 3% al 10%.

E se la crisi ha interrotto un processo di crescita dell'occupazione femminile è fondamentale ribadire che la libertà femminile si fonda sull'indipendenza economica, alla quale non bisognerebbe mai rinunciare, mentre in Italia ancora troppe donne affidano la loro vita a due variabili sempre meno stabili: il matrimonio e il patrimonio (di famiglia). Un atteggiamento che fa parte del nostro retaggio culturale, ma che espone le donne ad un maggiore rischio di povertà, come ha ben sottolineato Maria Cristina Molinari, Presidente Comitato Pari e Dispare.

E' importante, quindi, agire - anche con percorsi educativi - per combattere gli stereotipi di genere che influenzano i modelli femminili e ruoli all'interno della famiglia. Non dimentichiamo che l'ostacolo maggiore alla carriera femminile è proprio la difficoltà di conciliare gli impegni professionali con il ruolo di cura in ambito familiare. Anche se molte grandi aziende hanno avviato progetti di "work life balance" con ottimi risultati, è evidente che il tessuto produttivo italiano, fatto di piccole e medie imprese, fatica ad adeguarsi.

E anche se la parola "femminismo" è stata arditamente rivendicata solo da una delle relatrici - Maria Cristina Molinari - il messaggio espresso da tutte le partecipanti è quello di non dare per scontati i diritti faticosamente conquistati dalle donne, perchè se non vengono costantemente presidiati il rischio di perderli non è teorico.

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